Accordo di pace a Gaza, lunedì mattina inizierà lo scambio degli ostaggi. Intanto Hamas respinge il disarmo.
Secondo quanto dichiarato da Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, il rilascio dei 48 ostaggi israeliani inizierà lunedì mattina. La tregua, già operativa, ha permesso il ritorno di centinaia di migliaia di sfollati nella Striscia, mentre l’Onu ha ottenuto il via libera per far ripartire gli aiuti umanitari. Intanto, Zelensky ha avanzato una richiesta al presidente Donald Trump.

Accordo di pace a Gaza: Hamas rifiuta il disarmo
Se la prima fase dell’accordo avanza, come riportato da L’Ansa, la seconda si presenta molto più complessa. Hamas ha respinto con fermezza ogni ipotesi di disarmo. “È fuori questione“, ha riferito una fonte della fazione palestinese. Basem Naim, dirigente del movimento, ha ribadito che non ci sarà un disarmo completo. Ma che si punterà piuttosto a integrare le milizie in una struttura militare palestinese.
In risposta al ritiro parziale dell’esercito israeliano, Hamas ha richiamato circa settemila membri delle sue forze di sicurezza e ha nominato cinque nuovi governatori, alcuni dei quali ex comandanti delle brigate armate.
Lunedì mattina avverrà lo scambio di prigionieri
Un funzionario di Hamas, aggiunge L’Ansa, ha dichiarato all’Afp che “in base all’accordo firmato, lo scambio di prigionieri inizierà lunedì mattina come concordato e non ci sono nuovi sviluppi al riguardo“. La prima fase dell’intesa procede senza ostacoli, e secondo alcune fonti lo scambio potrebbe avvenire anche prima della scadenza fissata a mezzogiorno.
Israele ha già trasferito circa 250 detenuti palestinesi in due prigioni: una parte si trova nel penitenziario di Ketziot e verrà rilasciata verso Gaza tramite il valico di Rafah, l’altra è stata portata nella struttura di Ofer, destinata alla Cisgiordania.
Hamas ha cominciato a radunare gli ostaggi, di cui una ventina sarebbero ancora vivi, in diverse località. Intanto il presidente Donald Trump è atteso in Egitto per la firma ufficiale dell’intesa. Gli Stati Uniti, spiega L’Ansa, hanno inviato 200 militari in Israele per monitorare la tregua, ma non entreranno nella Striscia, come precisato dal capo del Centcom.